C’è un gran bisogno di dare la possibilità alle persone di sorridere spontaneamente. C’è un gran bisogno di credere di riuscire a costruire sorrisi veri. C’è un gran bisogno di acquisire una coscienza emozionale tecnica. Un racconto di Max Beerbohm narra di un uomo cattivo e maligno chiamato Lord George Hell che si innamora improvvisamente di una bella fanciulla. Sfortunatamente per lui, ella ha dichiarato che amerà soltanto un uomo con un volto angelico, mentre quello di Lord George rassomiglia più al volto del diavolo. Disperato, compra una maschera angelica da un artigiano e se la applica in modo che non si possa mai togliere per impedire all’innamorata di vedere il suo volto orrendo. Si presenta poi all’amata, che ricambia il suo sentimento. I due si sposano e vivono felici e contenti. Un giorno, però, arriva qualcuno che strappa la maschera a Lord George per mostrare cosa c’è sotto. Portando la maschera , però, Lord George ha subito una miracolosa trasformazione: è diventato esattamente uguale alla maschera di cui non ha più bisogno.
Fingendo di essere un angelo e portando la maschera, Lord George è diventato buono davvero. Questo racconto di fantasia non ha fondamenti scientifici, ma presenta una convinzione: le espressioni del volto influiscono intimamente sulla personalità e sugli stati d’animo. Se ci sforziamo ad assumere un’espressione serena, alla fine anche il nostro animo sarà sereno; se continuiamo a sorridere, ci sentiremo felici.
Forse, in un primo tempo, l’idea che le espressioni del nostro volto possano davvero influenzare i nostri stati d’animo può sembrare azzardata, ma in realtà si hanno molte prove scientifiche a sostegno. Già nel primo novecento un fisiologo francese, lsrael Weynbaum aveva la certezza che il movimento dei muscoli facciali attivasse meccanismi ormonali nel cervello. I diversi muscoli usati per sorridere o dimostrare rabbia sono tutti connessi a diversi neurotrasmettitori cerebrali.
Weynbaum riteneva che sorridere avesse un influsso positivo su questi ormoni, mentre altre espressioni avessero un effetto negativo. Il fisiologo espose tutta la sua teoria in un libro che, però, andò dimenticato. Si scoprì in seguito che questa ipotesi era fondata da un gruppo di scienziati che
condussero ricerche in merito. Ben presto questi scoprirono che le espressioni del volto hanno realmente un notevole effetto sui nostri pensieri e sulle nostre sensazioni.
La capacità di sorridere è una delle principali diversità fisiologiche tra uomo e animale. Sappiamo che gli animali quando scoprono i denti non sono felici ma si preparano all’attacco.
Poiché tutti gli umani hanno la capacità di sorridere, si dedusse, che questa caratteristica dovesse avere uno scopo; quindi cos’è il sorriso e qual è la sua funzione? È davvero veramente importante per l’interazione sociale e la buona salute? Il sorriso influenza effettivamente la produzione di determinati ormoni? Il battito cardiaco si regola? La pressione sanguigna diminuisce apportando modifiche benefiche?
Queste domande stimolarono per anni ricercatori del settore.
Secondo il Dr. Paul Ekman, il più importante studioso nel campo, il sorriso è una delle espressioni più semplici e facilmente riconosciute, ma allo stesso tempo più sconcertanti.
Per sorridere si utilizza un solo muscolo, quello zigomatico, che dallo zigomo solleva all’indietro l’angolo delle labbra (Figg. 1). Un’espressione triste o disgustata attiverebbe l’uso di almeno due muscoli o più in rapporto al disgusto che si prova. Il sorriso è una reazione innata che compare già al terzo mese di vita e che costituisce la prima esperienza del generare gioia (Fig. 2). Sembrerebbe quindi che il sorriso sia l’espressione più facile da assumere e la più naturale; ma gli adulti, a differenza dei bambini, ci possono dimostrare molte versioni del sorriso. Il sorriso si può dividere in tre categorie principali:
I vari tipi di sorrisi coinvolgono l’azione di particolari muscoli e gruppi di muscoli. Difficile scambiare un sorriso davvero felice per un sorriso triste, ma non è sempre facile distinguere tra un sorriso sincero e uno falso. Pare che nel sorriso volontario e involontario , non diversi nell’aspetto esteriore, siano coinvolte vie nervose diverse, inoltre il sorriso falso impiega più tempo a scomparire sul volto rispetto a quello autentico.
Nel sorriso falso il muscolo orbita le dell’occhio non entra in gioco e nessun può far sì che ciò avvenga, nemmeno con l’esercizio; può essere attivato solo con una rea le emozione.
Il famoso detto sorrider e con gli occhi ha un fondamento scientifico (Fig. 4). Il mondo delle emozioni, d’altro canto, è sicuramente complesso e comprende una vasta gamma di comportamenti, di stati d’animo e di modificazioni organiche.
In realtà, la parola “emozione” ha diversi significati, si tratta di una condizione molto soggettiva e difficile da definire, da descrivere e purtroppo per molti, difficile da riconoscere.
Le espressioni più evidenti dell’emozione riguardano la posizione, i gesti e la mimica facciale ed è proprio in questa espressione che è difficile nascondere i propri stati d’animo perché il viso diventa una fonte immediata d’informazioni per gli altri a tutte le età.
Abbiamo già affermato che la capacità di sorridere è un dono concesso solo agli uomini e non ad altre creature terrestri.
La funzione è di permettere agli esseri umani di stabilire un contatto amichevole, di comunicare con i loro simili. Paul Ekman, conferma che la meccanica dei movimenti del volto sia strettamente legata al sistema nervoso autonomo che controlla il battito cardiaco, il respiro, la circolazione del sangue e le funzioni gastriche; ossigena i polmoni e permette una maggiore irrorazione al cervello, influenza positivamente lo stato psicologico e soprattutto potenzia il sistema immunitario.
Per quanta riguarda la nostra vita sociale, possiamo fare molto per evitare di ammalarci ricordandoci di sorridere il più possibile.
La bocca comunica una miriade di espressioni che svelano la personalità e le emozioni in qualsiasi momento. Anche un volto stanco, tirato o anziano diventa bello quando è illuminato da un sorriso giovane che trasmette calore e vitalità; quindi un bel sorriso rende il volto più giovane, più attraente e vitale, varia da persona a persona ed è una caratteristica individuale. Chi si sente imbarazzato per le condizioni dei propri denti può prendere in considerazione una cosmesi dentaria che può avere effetti sulla personalità, poiché una bella dentatura induce a sorridere più volentieri e quindi a sentirsi meglio. Esiste un legame non casuale tra la nostra dentatura e il benessere generale. Nella figura 6 si nota come la paziente avesse bisogno di disegnare le labbra con una matita da make-up per sentirsi più a suo agio con il sorriso che sembrava avesse perso di sensualità. Il rapporto forma dei denti/labbra non le dava spontaneità. Nella figura 7 è visibile il sorriso trasformato.
È stata siglata una lista di 5 virtù del sorriso rapportato al benessere generale. Le ricerche scientifiche danno ormai per consolidati alcuni effetti benefici nel sorridere/essere positivi:
La conclusione è che dobbiamo dare la possibilità ai nostri pazienti di sorridere spontaneamente per attivare il sistema nervoso.
Che responsabilità!
Articolo di Lorena Dalla Riva – Odontotecnico con la collaborazione della dottoressa Orietta Pasdera e del dottor Stefano Gamba per le immagini cliniche